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"Anatomia di una caduta"

Un film bellissimo della francese Justine Triet, Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes che ho visto alcuni giorni fa. È anzitutto un giallo che sa tenere constante il livello di ambiguità tra i diversi piani del sentire e del percepire. I diversi registri della realtà e dell'immaginario si confondono costantemente portandoci all'interno di un processo creativo che sa sostare tra i due mondi senza mai cedere da una parta o dall'altra. Una sublime critica alla società a partire da riprese intimiste: il piccolo come rappresentazione del grande. Ne esce un invito ad una sensibilità rinnovabile solo se sappiamo guardare con gli occhi di un bambino ipovedente(interprete straordinario) che rappresenta la massima espressione simbolica di chi, privo di contaminazioni dettate da una certa visione, sa trovare soluzioni nuove per un inedito e salvifico sguardo sul mondo.

Femminicidio: una ferita aperta che appartiene a t....
La musica e la cura

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Dal 2 luglio inizia un viaggio inaspettato: quello che doveva essere un semplice podcast su un libro si è trasformato in qualcosa di molto più ampio e profondo. Luigi Ghirri dentro lo scatto di un analista è solo uno stimolo iniziale per dare modo ai tanti ospiti di raccontarsi, di proporre la propria visione sul libro, sulla clinica, sull'arte e, forse, sulla vita. La domanda che rimarrà sospesa fino alla fine di ogni episodio è sempre la stessa: cosa significa pensare per immagini.

Parteciperanno alle varie puntate esponenti di spicco nel panorama culturale, artistico e psicoanalitico italiano.

Vi diamo appuntamento ogni mercoledì per i nuovi episodi.