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Dialoghi - Chat 1: Resilienza

      Il tema dell'intensità dell'esperienza diventa un tema centrale. Esistono delle esperienze che restano indelebili, sono delle tracce che si interfacciano nel corso della vita sia con la narrazione che si fa su quell'esperienza (che è sempre una ri-narrazione), sia con ciò che si riesce a costruire a fianco di quell'esperienza, o nonostante quell'esperienza. Questo può essere visto anche come un senso di rinnovata fiducia per qualcosa che sa trascendere e partorire un soggetto altro e diverso.


     Per tornare all'intensità, essa è anche legata a una formazione, a come hai vissuto la tua esistenza come donna o come uomo […]. Oggi manca qualcosa che corrisponde agli antichi riti di passaggio, di cui invece avremmo bisogno per permettere alla libido di trasformarsi…


     La resilienza può essere vista come capacità di riorientare la nostra vita. Prova a pensare a cosa significa incontrare un insegnante che sa riconoscerti, che sa leggere in te altro, rispetto a una vita familiare magari disastrosa. Ma la resilienza non dipende solo dal tipo di relazioni e interazioni sociali, dipende invece da una possibile postura di resistenza che sa «arrendersi» a un incontro perché ne sa riconoscere qualcosa di significativo. C'è una lettura di ciò che si incontra di tipo prospettico. La resilienza va quindi intesa come apertura e comprensione diversa del mondo ma, soprattutto, una possibilità di ritornarci trasformati.


© Ivan Paterlini

Da Dialoghi, (2021) MAGI edizioni, pag.24-25 

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